“A volte aggrapparsi fa più male del lasciarsi andare...”
Quando l’amore si trasforma in una ossessione che domina la mente e fa soffrire, non parliamo più di amore ma di dipendenza affettiva. Una problematica legata alle emozioni, ai pensieri e ai comportamenti delle relazioni amorose. La dipendenza in una coppia amorosa non è di per sé patologica specialmente nella prima fase, quella dell’innamoramento, caratterizzata da un forte senso di intimità e passione, in cui il senso di fusione è particolarmente forte. Dovrebbe poi pian piano diminuire man mano che la relazione si stabilizza, l’oggetto d’amore diventa più solido e nella coppia c’è una piacevole percezione di autonomia individuale.
La dipendenza diventa disfunzionale quando la coppia è percepita come l’unico spazio in cui sentirsi realizzati e sicuri, in cui più che percepirsi come singoli ci si percepisce come parte fusionale di un tutt’uno con il partner, vivendo così un legame amoroso disfunzionale, dipendente. L’amore diventa necessità assoluta del partner, e l’altro viene percepito come la nostra ragione di vita, si vive tutto in funzione dell’altro, si annullano i propri bisogni e ci si incatena all’altro soffocando la propria individualità. Ci si ritrova pian piano annullati, non si hanno più desideri, progetti e la vita ha un senso solo se siamo in relazione con l’altro. Un senso di malessere piano piano ci pervade, chiediamo sempre più attenzione al partner da cui ne riceviamo sempre meno. Niente è mai abbastanza, ci sentiamo di non valere e ci convinciamo di non meritaci quello che l’altro non riesce a darci. Spesso, infatti, l’incastro di coppia è con uomini narcisisti, che nella relazione non vedono le nostre richieste e non saranno in grado di soddisfarle. Ci si convince di valere poco e ci si sente combattuti in una perenne frustrazione di non essere capiti.
Dalla dipendenza affettiva si può guarire, attraverso un percorso di psicoterapia individuale oppure con terapia di gruppo tematici.
La psicoterapia è utile soprattutto per uscire dalla situazione di dipendenza, si lavora sulla paura dell’abbandono e il rafforzamento della propria autostima, che è alla base della convinzione di molti dipendenti affettivi, di essere inadeguati e non amabili, e quindi di meritarsi di non essere visti nei loro bisogni dal partner, come molto probabilmente i loro bisogni non sono stati accolti e soddisfatti dalle figure di accudimento primario.
Nei gruppi tematici, la condivisione e il rispecchiamento dei partecipanti sono alla base di un buon percorso di guarigione.
Dr.ssa Teresa Paolella
Psicologa Psicoterapeuta a Roma